BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


lunedì 28 marzo 2011

QUELLI CHE PARLANO DI "DESTRA"...SENZA SAPERE COSA E' "LA DESTRA"!

Dopo la recente apparizione di Bocchino da Fazio, (salotto dei benpensanti,dove l’ovvietà ed il politically correct trovano sempre una sicura dimora), si è tornati a parlare ancora una volta di destra. Dico si è tornati perché,a suo tempo,l’aveva fatto anche Fini in altre occasioni, in particolare a “Vieni via con me”, altro programma condotto da Fazio e dall’«illuminato»,(leggasi profumatamente pagato e iper-sponsorizzato), Saviano. La sensazione è stata la stessa: quella del ridicolo.
Lasciamo da parte domande del tipo: “ma cosa c’entra il carnefice Fini con la destra?” e “da dove è uscito fuori Bocchino?”, personaggio che prima dello strappo operato dai falchi e dalle colombe di FLI, non si sapeva neanche chi fosse e che oggi,invece, pretende di rappresentare, per sua stessa ammissione, la «nuova destra, moderata ed europea».
Voglio mantenermi calmo ed evitare toni polemici. Per cui mi limito a sottolineare le solenni fesserie che vengono sistematicamente ripetute, nell’unico e malcelato intento di defenestrare Berlusconi.
La più grossa di queste balle riguarda la volontà di mantenere ancora in vita il binomio “destra” e “sinistra”. Davvero nessuno si è accorto che queste categorie, purtroppo, sono morte da tempo? A dire il vero, se ne sono accorti un po’ tutti; tuttavia, qualcuno ha tutto l’interesse a mantenere viva questa tragica finzione, evidentemente per cercare di accattivarsi le simpatie dell’elettorato.
“Destra” e “sinistra” sono due vittime illustri dell’attuale sistema liberale, consumista e “democraticizzante”, che schiavizza tutti i settori della vita sociale,politica e culturale per eleggere a suo unico interesse ed obbiettivo il profitto economico e, naturalmente, tutto ciò che intorno a quest’ultimo ruota.  Profitto, peraltro, di pochi, non certo di tutti.  La prova di questa mia affermazione è sotto gli occhi di chiunque: “destra” e “sinistra”, infatti,  hanno seguito lo stesso percorso involutivo, pur partendo da posizioni assolutamente antitetiche. Da socialista e collettivista la sinistra è diventata liberale ed individualista;  allo stesso risultato è arrivata la destra, originariamente tradizionalista e nazionalista. Entrambe, insomma, camminano a braccetto lungo lo stesso sentiero, fingendo di non accorgersi di essere diventate la stessa identica e tragica realtà: il braccio operativo di banchieri, industriali, petrolieri e compagnia bella.
E dire che buona parte dell’elettorato, capitanata da sedicenti intellettuali, vede in questo fenomeno una sorta di trionfo della democrazia: poveri idioti! Bisogna essere proprio ingenui per credere ancora a questa assurda parola: democrazia. Come se oggi il potere, (“crazia”), appartenesse davvero al popolo, (“demo”), per mezzo dei suoi rappresentanti!  
Idioti, perché la scomparsa della “destra” e della “sinistra”, (pur coi loro errori), significa essenzialmente una cosa: morte dell’ideale e della politica idealistica, cioè di quella politica che, superando la realtà concreta, si impegna a migliorarla, realizzando le proprie aspirazioni ideali.
Addio rivendicazioni sindacali e lotte operaie da un lato; addio difese dei sacri confini della Patria e contestazioni alla massificazione e alle oligarchie finanziarie, intellettuali e massoniche dall’altro. Addio, insomma, alla passione politica, alla forza del pensiero e, come si diceva sopra, a tutto ciò che è ideale.Restano solo  affari milionari, signori,palazzi e cortigiane da una parte, e il popolo nuovamente suddito dall’altra. Gli unici punti di contatto sono rappresentati dalle comparse mediatiche di questi signori e dalle tornate elettorali, ampiamente predeterminate dalle segreterie di partito. Partiti politici che, come ho già avuto modo di anticipare, costituiscono le legioni che annettono nuove province all’impero e che lo difendono, senza distinzione alcuna, perché tra tutti i partiti odierni non c’è distinzione che tenga, politicamente parlando: sono tutti la stessa massa di affaristi e beoti. Nessuno escluso.
Essere di “destra” un tempo significava combattere tutto questo; voleva dire scagliarsi arditamente contro questa aristocratica plutocrazia, goffamente travestita da democrazia, (giusto per dare l’osso da rosicchiare, così da metterli a tacere, a perbenisti, buonisti e repubblicani..ops!); asserragliarla con il ferro e con il pensiero, per restituire un ruolo centrale al popolo, alla Patria e alla Nazione. Ebbene, se oggi essere di destra comporta essere “liberale e liberista” ed avere come massima aspirazione quella di emulare Sarkozy, (uno che dichiara guerra alla Libia per scavalcare l’Italia nella corsa al petrolio), io smetto di essere di destra. Se credere ancora in un ideale aggregativo di Patria, di Nazione, di Tradizione,  di socialismo nazionale e tricolore, significa essere “fascisti”, allora ho tutto l’interesse a proclamarmi fieramente fascista . E me ne frego anche!
Anche perché, a ben vedere, i modelli di destra “moderna ed europea”, tanto caldeggiati dall’on. Bocchino, non è che stiano vivendo giorni da favola: Sarkozy ha subito una solenne batosta alle amministrative francesi, in cui ha ottenuto poco più del 18% dei suffragi, praticamente doppiato dai socialisti. L’inglese Cameron  è alle prese con una dura contestazione che spinge più di 200.000 persone a scendere in piazza contro il suo governo.  Anche la Merkel ha subito una cocente sconfitta alle amministrative tedesche, in cui ha perso una storica roccaforte.
L’unica destra che avanza in Europa, al contrario, è quella cd. “xenofoba ed estremista”, aggettivi buttati a casaccio, tanto per screditare l’avversario, da parte dei sostenitori ad oltranza della democrazia. In Francia oltre il 28% degli elettori si dichiara d’accordo con il “Front National”, salito all’11% alle amministrative. In Svezia il partito di estrema destra dei “Democratici Svedesi” è entrato per la prima volta in parlamento. In Ungheria, lo “Jobbik”, partito di estrema destra, è la terza forza politica. In Austria, Germania, Danimarca e Olanda, l’estrema destra è da tempo una realtà concreta, con tanto di rappresentanti istituzionali.

Insomma, mi pare chiaro che i cittadini europei, a cui  secondo Bocchino e compagni noi italiani dovremmo guardare e da cui dovremmo imparare, stiano facendo una scelta precisa: bocciare la destra “liberale e liberalista” di Cameron, Sarkozy e della Merkel, per abbracciarne una “xenofoba ed estremista”.   
Vorrei allora sentitamente ringraziare Bocchino e tutti gli altri sedicenti moderati per avermi messo nelle condizioni di operare questa attenta analisi e di aprire gli occhi: mi avete dato un motivo in più, (e dire che già ne avevo!), per non votarvi alle prossime tornate elettorali. Ammesso e non concesso che poi andrò a votare…

R.M.

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