BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


martedì 20 settembre 2011

STATO PALESTINESE: SI FARA’ ?

Giorni ed ore concitate per lo scacchiere politico internazionale. Si prevedono momenti di grande tensione e dure battaglie, stavolta a colpi di diplomazia. Venerdì, quando da noi sarà l’ora di pranzo, Mahmoud Abbas, meglio conosciuto come Abu Mazen, si recherà all’Assemblea delle Nazioni Unite per chiedere l’agognato riconoscimento dello Stato Palestinese.
Potrebbe essere il punto di svolta di una questione dannatamente risalente: due Stati diversi, due legislazioni diverse, due popoli finalmente separati e padroni ciascuno del proprio destino, giacché non più costretti a coesistere per forza di cose. Basta attentati, basta missili sui civili, basta vittime innocenti. Insomma, basta spargimento di  sangue per le strade. Un duro colpo per Israele, che da quelle parti, grazie al protettorato USA e agli immensi capitali racimolati come tutti ben sappiamo, si è sempre comportato come padre e padrone in quella porzione di mondo, indebitamente occupata; una vera e propria affermazione per il popolo palestinese, di nuovo padrone in casa propria.
Potrebbe essere, però, anche un autentico disastro. Uno Stato non può nascere dall’oggi al domani. Servono soprattutto soldi per progettare, costruire e realizzare le strutture fondamentali di cui uno Stato ha assolutamente bisogno: dai ministeri alle scuole, dagli ospedali al sistema previdenziale e sociale. Soldi che certo non piovono dal cielo come la proverbiale manna, e che non sarebbe facile scucire nelle alte sfere. Bisognerebbe poi pensare all’assetto geopolitico, ovvero a quali territori si estenderebbe la giurisdizione palestinese, nonché a quali potrebbero essere le anime che comporrebbero il nascente Stato, per non ripetere mai più l’errore di creare pericolose alchimie etniche. Queste sono solo due delle macro-problematiche che si porrebbero all’attenzione dei protagonisti della politica mondiale. Ve ne sarebbero tantissime altre, non meno spinose, ma queste sono le più urgenti.

Certo è che le vite e le sofferenze di così tante persone varrebbero almeno la pena di rischiare; meriterebbero anche l’attenzione e l’impegno della comunità internazionale. Infatti, se ci pensiamo bene, per chi da decenni è abituato a vivere sotto il fuoco stellato, (cinque o sei punte, che differenza fa?), cosa vogliamo che importi almeno provare a ricostruire un futuro con le proprie mani? Possiamo davvero pensare che la penuria di liquidità ed infrastrutture sia più forte del desiderio di dare un futuro, (difficile sì, ma pur sempre futuro), ai propri figli e nipoti, per non vederli più morti per strada? Si può davvero ignorare l’aspirazione di un popolo ad affermarsi come Stato in territori che da sempre gli sono appartenuti?
Quanti e quanto grandi interrogativi solleva la questione! Interrogativi che non sfioreranno neppure le coscienze di chi a quella mozione dovrà dare una risposta. Statene pur certi: i signori dell’ONU faranno di tutto pur di stroncarla sul nascere. Il perché lo sappiamo tutti benissimo e ha a che fare con la struttura fondamentale del nuovo mondo che verrà. D’altronde, volete che il “popolo eletto da Dio” non trovi piena affermazione? Volete che un altro popolo, povero,stremato da fame, morte e terrore, possa interferire con i piani di conquista del mondo? Purtroppo non è così scontato che Davide vinca sempre su Golia. Provare, però, è pur sempre azione degna di lode e ammirazione. Magari tutto il mondo, la vecchia Europa in particolare, avesse ancora quello spirito ruggente e ardimentoso: ci sarebbe almeno una speranza. Onore a chi ha ancora voglia di combattere; onore a chi è ancora disposto ad immolarsi per un sogno patriottico. Che la fortuna vi assista!

Roberto Marzola.

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