BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


martedì 25 settembre 2012

SALLUSTI PONE UN PROBLEMA SERIO: VIA I REATI D'OPINIONE!

Sto seguendo con molta attenzione il caso Sallusti e non ho paura di dire che sto dalla parte del giornalista. Non perché io abbia chissà quale affinità di vedute con lui, (perché credo che la distanza ideale e politica che ci separa sia incolmabile); bensì per il semplice fatto che è vittima di un potere forte: la magistratura, in questo caso. Anzi, mi verrebbe da dire del capriccio di un singolo togato, che però trova ampia sponda tra i suoi colleghi. Mi spiace, ma pur essendomi formato nelle aule della facoltà di Giurisprudenza, non riesco a vederla in modo diverso. Un giudice che non accetta delle critiche al suo modo di lavorare e, per giunta, adisce pure le vie legali, non merita di ricoprire quel ruolo.
Per cui dico che Sallusti fa bene a sottolineare un problema, un grosso problema: in Italia devono sparire i reati d'opinione o, almeno, tutti quelli che non offendono la persona altrui. Quei reati, insomma, che proibiscono soltanto di affermare alla luce del sole ciò che concretamente si pensa, in aperto contrasto col principio generale sancito dall'art. 21 della Costituzione. Non ritengo, infatti, che sia tollerabile che un sedicente Stato democratico privi un cittadino della libertà individuale per non aver chiuso la bocca ad un proprio dipendente, (come avvenuto a Sallusti), come non penso si possa accettare che, a fronte di principi fondamentali altisonanti,  un qualsiasi cittadino possa rischiare di entrare nelle patrie galere solo per aver detto in maniera ferma ciò che pensa intimamente, (è il caso di tanti, troppi, neofascisti, colpevoli solo di credere in idee e valori messi fuori legge senza una valida ragione; oppure di tanti, tantissimi ricercatori storici, che hanno osato mettere in dubbio le verità imposte dai vincitori). Non condividere idee e convinzioni è più che legittimo, così come perseguire gli insulti e le aggressioni verbali è addirittura doveroso; ma concepire la privazione o la restrizione della libertà individuale per aver rivelato agli altri un proprio convincimento è una mostruosità tale che neppure il peggiore "Leviatano" o, se preferite, nemmeno il peggior "Stato nazifascista", avrebbe potuto concepire. Ci si attivi, dunque, per colmare questa "lacuna democratica", (si dice così, no?), nel nostro ordinamento. Si introduca una legge che legittimi ciascuno a dire liberamente ciò in cui crede o a guardare nella direzione che più gli sembra giusta. Ovviamente nel rispetto della dignità e della sensibilità altrui, ma senza quell'autentico strumento di tortura che è l'incarcerazione a carattere ideologico. Un vero e proprio privilegio a disposizione di certe caste, non più tollerabile nel 2012.

Roberto Marzola.

P.S. Per chi vuole approfondire la questione: I nuovi reati di opinione dopo la riforma del 2006

2 commenti:

  1. Caro Roberto:
    Hai ragione, però ......
    Dov'era il Sallusti quando i magistrati facevano strame della logica e del diritto pur di condannare i "reprobi" che a vario titolo appartenevano e appartengono alla destra alternativa e sociale? Dov'è il Sallusti quando la repressione colpisce gli appartenenti all'area "non conforme"? E' chiaro che io non mi compiaccio del fatto che gli rischi la galera, o che addirittura in galera ci vada; ma un po' gli starebbe bene così imparerebbe a svegliarsi prima e magari a ricordarsi che i sacri principi di libertà dovrebbero valere anche nei confronti di chi è "antipatico".
    Epperò "noi" siamo più signori dei democratici e dei liberali a corrente alternata, non siamo tanto meschini da rifiutargli il nostro appoggio, pur nella convinzione che in futuro egli NON userà nei confronti di chi appartiene alla nostra area ideale la stessa correttezza morale.

    RispondiElimina
  2. Ottimo articolo. Io mi permetto di aggiungere che c'è una sconfitta della logica giuridica. Questa responsabilità oggettiva viene ormai assunta come criterio di assoluta discrezionalità, senza regole. La responsabilità oggettiva credo che sia uno strumento necessario/inevitabile talvolta ma solo se usato entro un sistema certo. Un' altra piccola osservazione: non è stato solo scavalcato un caposaldo dello Stato sociale di diritto (art 21, libertà di pensiero) ma anche il primordiale principio dello Stato di diritto: l' uguaglianza davanti alla legge. D.M.

    RispondiElimina