BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


venerdì 21 settembre 2012

USCIRE DAL PANTANO POLITICO A COLPI DI IDEALE



La crisi in Italia non è solo economica. Comincia dall’uomo, anzi dagli uomini e, inevitabilmente, va a contagiare la politica la quale, anche etimologicamente, rimanda alla vita pubblica e, quindi, agli uomini, considerati da un punto di vista consociativo. Non ci vuole certo un genio per capire chi e cosa siano gli italiani: un popolo di pecoroni, di ignavi. Dico ignavi perché lo Stivale di questi tempi assomiglia ad un vero e proprio scenario dantesco: un gran frastuono, creato da lamenti di dolore e scatti d’ira; una massa informe di anime perse, nessuna delle quali in grado di prendere una posizione o di fare alcunché per migliorare la propria posizione; una sorta di gran cerimoniere, (nel nostro caso, Monti), intento a reggere una bandiera con su scritto: “spred & austerity”, che tutti devono rincorrere; dei mosconi, delle api e dei vermi di ogni nazionalità  che punzecchiano gli italiani e ne mangiano le lacrime. Insomma, delle creature immonde, che nemmeno l’inferno vuole.
E la politica -come si diceva- non può che adeguarsi a questo clima da antinferno,(già, perché quello vero, secondo me, ancora deve venire!). Abbiamo uno stuolo di banderuole, disposti a cambiar bandiera secondo la convenienza politica, anzi, secondo il possibile conto elettorale: ex neri disposti a scendere a patti con rossi sbiaditi; bianco-rosso-crociati che, come da tradizione, hanno sempre il proverbiale piede in due scarpe; liberali d’ogni sorta incapaci di prendere una decisione, perché l’importante è che “se magna”. Una schiera di spergiuri che non si cura dei destini di quanti sarebbero chiamati a governare, ma che si limita a rincorrere quello stesso cerimoniere, (ancora Monti), portatore di quel vessillo di cui sopra, simbolo di un verbo immondo. Ancora: una frotta di voltagabbana che genera un brusio insopportabile, fatto di interviste e apparizioni TV tanto scialbe quanto fastidiose per l’assoluta inconsistenza dei contenuti.
Insomma, nell’orrenda palude in cui ci troviamo-ripeto: sin troppo simile ad un girone dantesco- è normale che quelle poche anime ancora in grado di salvarsi si trovino disorientate, nauseate e sperdute.  Anzi, sarebbe anormale e preoccupante se così non fosse. Non si disperino, però; una via di fuga per uscire da questo inferno,  per tornare a veder “l’Amor che mòve il sole e le altre stelle”, potrebbe ancora esserci. Si tratta di un sentiero lungo e faticoso, che parte necessariamente dalla riscoperta dell’Uomo come valore assoluto, non come mero fattore produttivo o come singolo contribuente, (vero Marchionne? Vero Monti?), e che porta alla costruzione di un sistema finalizzato non al guadagno, bensì proprio alla realizzazione dell’Uomo. Un recupero, quindi, di tutte quelle Idee che hanno fatto dell’elevazione, fisica e spirituale, dell’Uomo un punto centrale della loro struttura, della loro gnoseologia, della propria “Ragion pratica”. In Europa, nel secolo scorso, ne abbiamo avuto diversi esempi: dalla Germania alla Romania, dall’Italia all’Ungheria. Pagine di storia che raccontano di Stati intenti a nobilitare l’Uomo, nella vita vissuta tutti i giorni e non solo in astruse convenzioni internazionali; che descrivono degli apparati pubblici capaci di assicurare proprio all’Uomo un’esistenza libera e dignitosa. Dei meccanismi sicuramente complessi, ma che sono stati in grado di operare concretamente e che tanta invidia ed insofferenza devono aver provocato, dato che si è dovuta scatenare una sanguinosa guerra planetaria per porre fine al loro agire. Riscopriamo, dunque, le idee ed i principi alla base di quelle esperienze, e quelli soltanto ci si leghi. Alle idee e ai principi, appunto: punti di riferimento eterni ed immutabili, da adattare poi, volta per volta, “alla mutevole complessità del reale”. Perché gli uomini, (specie quelli moderni), passano, scolorano e cambiano bandiera, e di loro è bene -parafrasando-  non curarsi e passare; ma le idee e i principi restano. Essi stanno come marmo nella storia, come punti metallici su una bussola eterna, e conducono chi sa interpretarli a porti sicuri, più che sicuri, anche nel bel mezzo della tempesta.

Roberto Marzola.

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