BENVENUTI, CHIUNQUE VOI SIATE

Se siete fautori del "politcally correct", se siete convinti che il mondo è davvero quello che vi hanno raccontato, se pensate di avere tutta la verità in tasca, se siete soliti riempirvi la bocca di concetti e categorie "democraticizzanti", sappiate che questo non è luogo adatto a Voi.

Se, invece, siete giunti alla conclusione che questo mondo infame vi prende in giro giorno dopo giorno, se avete finalmente capito che vi hanno riempito la testa di menzogne sin dalla più tenera età, se avete realizzato che il mondo, così come è, è destinato ad un lungo e triste declino, se siete convinti che è giunta l'ora di girare radicalmente pagina , allora siete nel posto giusto.
Troverete documenti,scritti, filmati, foto e quant'altro possa sostenervi in questa santa lotta contro tutti e tutto. Avrete anche la possibilità di scrivere i Vostri commenti, le Vostre impressioni, le Vostre Paure e le Vostre speranze.

Svegliamoci dal torpore perché possa venire una nuova alba, una nuova era!


martedì 2 ottobre 2012

LA BATTAGLIA PER LA LIBERTA' DI PENSIERO

Da qualche giorno non faccio altro che riflettere sul tema della libertà di pensiero. Lo faccio perché mi invitano a tali considerazioni le dinamiche del presente: il caso Sallusti, la situazione riguardante il mondo arabo, (dalla Libia alla Siria, passando per l'Iran), la questione israelo-palestinese ecc. Fenomeni sicuramente diversi tra di loro, ma accomunati da una circostanza: dire liberamente ciò che si pensa su di essi può costar caro. Difatti, se prendi le difese del direttore de "Il Giornale", come minimo ti senti dare dell'ignorante e del "servo del nano"; se, invece, sostieni che Gheddafi, Al Assad e Ahmadinejad sono vittime della tirannide mondialista, sei un "complottista che vive fuori dal mondo"; se, infine, ti schieri dalla parte del popolo palestinese, denunciando le angherie subite da quest'ultimo  o l'uso strumentale e pretestuoso che Israele fa dell'Olocausto o della "minaccia nucleare iranania" per aggredire altre genti, sei addirittura un "negazionista antisemita". E in questo caso rischi pure la galera, se dovessero mai essere accolte le richieste di Pacifici e compagni.
Una circostanza che ti fa domandare: ma non eravamo liberi di dire e di pensare? Non avevamo tutti il diritto di "manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione", (art. 21 Cost.) ? Non vivevamo nell'epoca del neoilluminismo, impregnata dal celebre pensiero attribuito a Voltaire"disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo"?
A me non pare proprio. Mi sembra, piuttosto, che ad esprimere pubblicamente un convincimento non conforme, per quanto motivato, si rischia almeno la scomunica da parte dell'oligarchia del pensiero e della cultura, se non si dischiudono le porte del carcere. Una vera e propria classe dominante e di controllo, che si arroga il diritto di autorizzare Tizio a dire una certa cosa e di tappare la bocca, invece, a Caio, tenendo come unico criterio il grado rispondenza del pensiero o del concetto alla verità rivelata dall'alto.
Siamo, insomma, al cospetto di una tecnica di controllo delle masse, orchestrata da pochi e loschi individui, contrastata da un manipolo sempre più ristretto di uomini, paragonabili, a mio avviso, a quel Prometeo che osò rubare il fuoco, (fuoco della verità  in questo caso), agli dei. Con la differenza, però, che gli uomini di allora accettarono di buon grado e seppero far tesoro del dono del figlio di Giapeto e Climene, mentre quelli odierni si sentono addirittura minacciati dai frutti di chi, coraggiosamente, invoca la libertà di studiare, di ricercare, di riflettere e di comunicare. Che gli dei, (giusto per rimanere in tema), possano aver pietà di loro!

Roberto Marzola

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